IMU

Di cosa si tratta?

L’IMU è stata istituita con il decreto legislativo 14 marzo 2011 n. 23; nel tempo ha subito numerose modificazioni, per ultimo anche con la legge di stabilità per il 2014; IMU sta per Imposta Municipale Propria.

Il denominatore di queste tre distinte componenti della IUC sono gli immobili (fabbricati, aree fabbricabili e, in taluni casi, terreni agricoli) che insistono sul territorio comunale.

Perché si paga?
L’IMU si paga per sostenere le spese dei comuni per l’insieme dei servizi da questi erogati. Come l’addizionale comunale all’IRPEF, rientra nella fiscalità generale dei comuni i quali, diversamente rispetto alla TASI, non sono tenuti a deliberare i capitoli di spesa dove le somme riscosse verranno impiegate.

Chi la paga?
L’IMU deve essere pagata dai possessori degli immobili che deriva loro da un diritto reale (proprietà, diritto di abitazione e/o diritto d’uso).

Ai fini IMU è assimilato ad un diritto reale l’uso dell’ex casa coniugale concesso dal giudice al coniuge separato e/o divorziato, a condizione che questi vi dimori abitualmente e abbia in essa la sua residenza.

Dal 2014 non pagano l’IMU l’abitazione principale e le relative pertinenze.

Quanto si paga?
Ogni comune stabilisce autonomamente le aliquote dell’IMU.
L’ente può considerare abitazioni principali dei proprietari (e quindi non far pagare l’imposta) l’unità immobiliare:

  • posseduta da anziani e disabili residenti in istituti di cura o di ricovero
  • posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato a condizione che non siano state affittate.

Il comune può prevedere specifiche agevolazioni per un solo immobile concesso in comodato gratuito a parenti entro il primo grado (genitori – figli) prevedendo che l’agevolazione operi

  • o limitatamente alla quota di rendita non eccedente il valore di euro 500;
  • o nel solo caso in cui il comodatario faccia parte di un nucleo familiare con ISEE non superiore a 15.000 euro.

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